Kompong Thom, non solo una sosta

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Fino a non molto tempo fa, Kompong Thom era considerato solo un posto in cui fermarsi lungo il tragitto tra Phnom Penh e Siem Reap. Tuttavia oggi questa città sta venendo sempre più valorizzata soprattutto da quei viaggiatori che desiderano sfuggire i circuiti più turistici e le folle del turismo di massa. Adagiata lungo la Route N.6, fondamentale arteria dei trasporti cambogiani, Kompong Thom è punto di partenza per la visita di numerosi siti archeologici e diversi templi molto interessanti. Non bisogna infatti dimenticare che fu la capitale del Regno di Chenla, precursore della odierna Cambogia.

La zona di Kompong Thom

In questa zona sono state trovate alcune tra le più antiche iscrizioni della Cambogia e sicuramente vale la pena fermarsi per ammirarne i dintorni. La città in sé non ha molto da offrire se non un piccolo museo aperto nel 2010 e sempre deserto, ma di grande interesse. Da Kompong Thom si può partire per l’esplorazione in bicicletta della campagna circostante, per una gita in barca sul Mekong o semplicemente per fare una rilassante camminata nei suoi pressi. Il territorio è pianeggiante e proteso verso il lago Tonlé Sap, che lo allaga puntualmente provocando molti danni e rendendolo in gran parte disabitato.

I templi di Kompong Thom

Tra i templi cittadini il più famoso è il Wat Kompong Thom, tempio risalente al XVII secolo e dal nome non molto fantasioso (in realtà il tempio è noto anche come Wat Indrisamvora) situato lungo la strada che porta a Siem Reap. La maggior parte delle attrazioni di Kompong Thom sono comunque nella zona circostante, talmente numerose da fare di questa provincia il luogo archeologicamente più rilevante di tutta la Cambogia, superato solo da Angkor e Preah Vihear. La Storia di Kompong Thom ci permette di trovare qui templi dagli stili diversi, sia ankgoriani che di epoche precedenti. Eccone alcuni di seguito.

Preah Khan di Kampong Svay

Situato circa 100 km a nordovest di Khompong Thom (e circa 100km ad est di Angkor) questo tempio in rovina è forse, per estensione, il più grande del sudest asiatico. Per lungo tempo inaccessibile – ed il suo essere remoto ha purtroppo attratto molti saccheggiatori – il Preah Khan è immerso nella folta vegetazione che gli dona un aspetto unico. Probabilmente faceva parte di un circuito religioso che terminava al celebre Bayon.

Sambor Prei Kuk

Tempio misterioso, alcuni studiosi fanno risalire almeno parte del Sambor Prei Kuk all’epoca di Chenla, antecedende i templi di Angkor. La vegetazione che circonda questo tempio non è selvaggia come nel caso del Preah Khan di Kampong Svay, il che lo rende un luogo estremamente piacevole da visitare. La zona porta ancora i segni della guerra, quindi fate attenzione a non uscire dai sentieri segnalati, il rischio è che ci siano delle mine inesplose.

Prasat Kok Rocha

Questa è un’ottima meta per i viaggiatori più avventurosi, che possono unire l’escursione alla visita dei diversi villaggi della zona. Si tratta in realtà di una torre risalente all’XI secolo ed oggi pendente, situata a circa 10km da Kompong Thom. Sulle cause della pendenza ci sono opinioni contrastanti: secondo alcuni sarebbe dovuta ad una bomba americana, secondo altri alla naturale erosione del suolo. In ogni caso la torre ospita delle decorazioni molto interessanti.

Phnom Santuk

A solo mezz’ora di strada da Kompong Thom troverete questa pagoda in cima ad una collina. Allo stesso tempo potrete godere di panorami magnifici e restare sbalorditi di fronte a statue davvero kitsch, in ogni caso si tratta di uno dei luoghi più sacri della Cambogia. A rendere ancora più interessante la visita di Phnom Santuk è la Silk Farm situata a poca distanza, dove lavorano quasi 20 donne locali; qui potrete conoscere i segreti della lavorazione della seta.

Prasat Kuh Nokor

Questo tempio, che potrete trovare indicato con diversi nomi a causa dei tipici problemi di traslitterazione dal cambogiano, è dopo Sambor Prei Kuk il meglio conservato della provincia di Kompong Thom. Si tratta, inoltre, della meta preferita per quei viaggiatori che viaggiano con mezzi propri, essendo facilmente raggiungibile dalla Route N.6. Vi basterà seguire i segnali, una volta arrivati nel distretto di Baray, procedendo poi per circa 5km fuori dalla strada principale.

Prasat Phum Prasat

Facilmente raggiungibile è anche il Prasat Phum Prasat, distante 30 km da Kompong Thom e 500 metri dalla Route N.6. Come dice lo stesso nome il tempio, risalente al XII secolo e dalla forma piramidale, si trova nel villaggio di Phum Prasat. Nei pressi (circa 5 km di distanza) potrete visitare un altro tempio a piramide, ma risalente al VII secolo, ossia il Tnaot Chum. Due templi poco visitati dai turisti nonostante la loro comoda posizione.

Prasat Andet

Questa torre di mattoni si trova nella città di Sankor, 30km ad ovest di Kompong Thom e si ritiene sia risalente al VII secolo. Il nome significa tempio galleggiante e la spiegazione sta nell’essere stato costruito su di una piccola altura al centro di una piana alluvionale, che viene invasa dalle acque del Tonlé Sap.  Prasat Andet è nota per essere il luogo dove è stata ritrovata una magnifica statua di Harihara oggi ospitata nel museo nazionale di Phnom Penh.

Come arrivare a Kompong Thom

Arrivare a Kompong Thom è estremamente semplice, come detto sopra praticamente tutti i bus che percorrono la tratta Phnom Penh – Siem Reap – o viceversa – fermano qui, dai più lussuosi sino ai pulmini di più basso livello. Non vi resta che scegliere il vostro preferito, sapendo tuttavia che molto probabilmente vi verrà fatta pagare l’intera tariffa del viaggio, anche se il biglietto viene rilasciato a Kompong Thom.

Infine una curiosità che potrebbe essere interessante, ossia il fatto che la provincia, soprattutto nel distretto di Baray, ospita tra le varie etnie anche una comunità di laotiani, la cui origine risale al XVII secolo quando i loro antenati furono fatti prigionieri di guerra.

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