
Il buddhismo in Cambogia, un’attrazione per turisti?
Una delle immagini che i visitatori della Cambogia porteranno con sé al rientro, sarà molto probabilmente legata ai monaci buddhisti che, con le loro tuniche color zafferano, colorano Phnom Penh e tutto il resto del paese. In Cambogia i monaci sono molto venerati, hanno posti riservati sui mezzi pubblici e non possono essere trattati senza rispetto. Il buddhismo stesso ha un ruolo fondamentale nella società e nella cultura cambogiane, tuttavia le cose rischiano di cambiare molto in fretta, come in fretta sta cambiando la stessa Cambogia, un paese lanciato verso la modernità.
Il buddhismo praticato in Cambogia (come nel resto del sudest asiatico, ad eccezione del Vietnam) è di scuola Theravada, che si caratterizza per un più marcato accento sulla predestinazione e per l’assenza di figure come i bodhisattva, ossia – riassumendo estremamente – esseri che rinunciano al nirvana per aiutare il prossimo a percorrere la retta via. La popolazione cambogiana è buddhista al 90%, con minoranze cattoliche e musulmane, queste’ultima legata all’affascinante etnia cham. L’unico periodo in cui fu buddhismo ufficiale la scuola Mahayana risale all’epoca di Jayavarman VII (1181-1220).
La comunità buddhista cambogiana, detta sangha, si articola essenzialmente in due grandi ordini, vale a dire il Thommayut minoritari e quasi esclusivamente legati a Phnom Penh ma tradizionalmente supportati dalla famiglia reale ed il Mohanikay, presente ovunque nel paese. Gli aspiranti monaci sono divisi in novizi (7-20 anni di età) ed i bhikkhu (oltre 20 anni), le donne non possono essere ordinate ma le più anziane, specialmente le vedove, possono prendere i voti e farsi suore. Teoricamente ogni cambogiano sopra i 16 anni dovrebbe trascorrere un periodo come bonzo.
Abbiamo detto dovrebbe perché il buddhismo cambogiano sta vivendo una vera e propria crisi delle vocazioni, con sempre meno giovani disposti a diventare monaci e trascorrere la loro vita nel wat. Se una volta il tempio era l’unico posto dove poter studiare, rendendo possibile un’ascesa sociale non fondata sulla nascita, oggi non è più così. La Cambogia è un paese in crescita, dove i giovani hanno molte più possibilità che in passato, immerso in una modernità che ha anche l’effetto dalla spiritualità e da uno stile di vita tradizionale, come abbiamo già visto in merito alla medicina.
A dire il vero, gli stessi monaci non sono esenti dalla perdita di prestigio che stanno incontrando. Numerosi scandali hanno infatti colpito il clero buddhista negli ultimi, cosa non infrequente anche nel resto dell’Asia come nel caso del ricchissimo monastero di Gandan di Ulaabaatar la capitale della Mongolia. Senza arrivare ai casi più gravi, alcuni legati anche ad episodi di violenza sessuale, basta passeggiare tra le strade di Phnom Penh per accorgersi come alcuni monaci sembrino dei veri e propri uomini d’affari, nonostante la dottrina buddhista sia improntata alla rinuncia dei desideri.
Un altro aspetto non indifferente della mancanza di nuovi monaci è la crescente carenza di monaci istruiti, in grado di insegnare alle generazioni più giovani la dottrina buddhista in tutta la sua complessità, dando ai novizi la capacità di affrontare ogni sfida posta dal mondo moderno. Infine un tema forse più conosciuto ai turisti, che contribuisce a screditare ulteriormente i monaci buddhisti, è quello dei finti monaci attivi soprattutto durante le feste e pronti a chiedere donazioni agli stranieri oppure ai cambogiani facoltosi, salvo poi utilizzare il denaro raccolto non certo a fini caritatevoli.
Le principali feste buddhiste in Cambogia
- Chol chnam: Festa del nuovo anno; metà aprile
- Phchun ben: Il giorno del ricordo degli antenati e degli amici defunti; settembre – ottobre
- Meak bochea: La ricorrenza dell’ultimo sermone del Buddha; gennaio – febbraio
- Vissakh bochea: Nascita, illuminazione e morte del Buddha; aprile – maggio
- Chol vossa: L’inizio del periodo penitenziale in cui i monaci restano nei templi; giugno – luglio
- Kathen: La fine del periodo penitenziale; settembre
Per il buddhismo cambogiano dopo la distruzione degli anni in cui dominarono i khmer rossi e la resurrezione del decennio successivo, nonostante un basso tasso di istruzione dei monaci essendo morti numerosi dei monaci più anziani e preparati, le aperture al progresso fatte dalla Cambogia al voltare del millennio rischiano di avere anche effetti negativi. La modernità potrebbe risultare più pericolosa di Pol Pot nell’allontanare i cambogiani dal buddhismo e dalla tradizione. Tuttavia per ora la centralità della religione sembra essere ancora uno dei pilastri della Cambogia.
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