Sihanoukville e gli investimenti cinesi, una città che cambia?

Sihanoukville e gli investimenti cinesi, una città che cambia?

Per coloro che non vedono Snooky (il nomignolo con cui è conosciuta Sihanoukville) da qualche anno, tornare nel più importante porto Cambogiano oggi può riservare delle sorprese. La città sta infatti trasformando la sua fisionomia, soprattutto per effetto degli investimenti cinesi. Sihanoukville è un vero e proprio cantiere aperto, con un’atmosfera ben lontana dalla rilassata pacatezza che aveva reso il più importante porto della Cambogia un paradiso per i backpackers di tutto il mondo. Oggi il turismo è in crescita esponenziale: secondo alcuni dati tra il 2012 ed il 2017 sarebbe addirittura complessivamente cresciuto del 700%.

Sihanoukville e la popolazione cinese

L’aumento più consistente nel settore turistico è stato quello dei visitatori cinesi: la loro presenza nel 2017 ha superato del 126% quella dell’anno precedente. Ma cosa piace così tanto ai turisti cinesi di Sihanoukville, forse il mare o la cucina? No, la risposta è sorprendente solo per chi non conosce il sudest asiatico, quello che attira i turisti dalla Cina sono i casinò. A Sihanoukville, una città di circa 100mila abitanti, i casinò costruiti da imprese cinesi sono già 30 ma alcuni bene informati dicono che ne sono in progetto altri 70. Nel solo 2017 su un totale di 1,3 miliardi di dollari investiti a Sihanoukville, ben 1,1 provenivano dalla Cina.

Il turismo cinese è particolare, molto chiuso, il che significa che a Sihanoukville sono stati anche costruiti alberghi di lusso ed altre strutture destinate alle comitive cinesi, spesso espropriando e demolendo ristoranti ed altri negozi, anche grazie a leggi ad hoc come quella che vieta attività commerciali entro una certa distanza dalle spiagge. Si sta insomma ripetendo quando già visto altrove, come nel caso di Boten la città casinò laotiana diventata poi una città fantasma. Sihanoukville sembra quindi essere irriconoscibile, anche da un punto di vista demografico visto che i cinesi residenti sarebbero oggi il 20% della popolazione.

Gli interessi economici

La questione diventa particolarmente intricata se si considera che in Cambogia il gioco d’azzardo è vietato, tanto che anche a Sihanoukville i cambogiani nei casinò cinesi vi possono entrare solo come dipendenti. L’ostacolo è comunque aggirato grazie al fatto che dal 2008 Sihanoukville fa parte di una zona economica speciale chiamata SSEZ (Sihanoukville Special Economic Zone), uno dei mezzi con cui il governo cambogiano certa di attrarre investimenti dall’estero per ovviare alla riduzione degli aiuti internazionali, visto che la Cambogia è ormai un paese considerato a medio reddito e con un’economia in fase di sviluppo.

Gli investimenti cinesi non si fermano solo ai casinò ma riguardano anche le infrastrutture come le arterie stradali, il settore manifatturiero ed anche le forze armate cambogiane. Come emerso in Africa, tuttavia, gli investimenti cinesi rischiano di avere degli effetti controproducenti sul paese in cui sono fatti, a partire dal ridotto flusso di denaro nell’economia locale. In ogni caso, uno dei luoghi chiave dei progetti di Pechino è proprio il porto di Sihanoukville, storicamente di importanza strategica un tempo conteso tra la mafia turca e quella russa ed oggi al centro delle contese a colpi di dollari tra imprenditori cinesi e giapponesi.

Sihanoukville e gli interessi politici

Quando si parla di Cina – ma non solo – diventa molto difficile distinguere il confine tra economia e politica. Gli investimenti in Cambogia non fanno eccezione, dietro al controllo del porto di Sihanoukville, (la cui versione moderna data al tempo dell’indipendenza come via commerciale alternativa al Mekong, il cui delta divenne territorio vietnamita) non c’è solo la lotta commerciale con il Giappone, c’è anche l’avvantaggiarsi sul Vietnam storico nemico di Pechino. L’importanza del porto di Snooky diventa evidente se si pensa che durante la guerra del Vietnam, qui venivano sbarcate le forniture di armi destinate a tutte le parti in lotta.

Paradossalmente il governo che sta favorendo gli interessi cinesi è guidato da uno storico nemico, vale a dire Hun Sen. Basta dare uno sguardo alla biografia di Hun Sen per vedere quanto il suo potere debba al Vietnam. Il leader cambogiano faceva infatti parte di quella parte di khmer rossi fuggiti in Vietnam per evitare le purghe di Pol Pot, salvo poi diventare la classe dirigente una volta liberato, ed occupato, il paese dall’esercito di Hanoi. Da allora Hun Sen è rimasto al potere, in un paese dove le principali figure d’opposizione sono in carcere e la regolarità di ogni votazione viene regolarmente messa in discussione.

La reazione dei locali

Le ultime elezioni cambogiane si sono tenute il 29 luglio, ovviamente ha vinto il PCC (Cambodian People’s Party) di Hun Sen, questa volta con poco meno del 77% dei voti. La Cina, con Filippine, Laos e Thailandia fa parte del ristretto numero dei paesi che si sono congratulati con il vincitore. Eppure il risultato elettorale non sembra rispecchiare il sentimento della popolazione, il cui malcontento sta montando giorno dopo giorno anche per via della sempre più forte presenza cinese, una questione che rischia di dividere profondamente la popolazione cambogiana creando delle pericolose linee di frattura nel tessuto economico e sociale.

Tornando a Sihanoukville, le opinioni degli abitanti nei confronti dei cinesi sono di segno opposto. I cinesi sono percepiti come al di sopra della legge, favoriti in questo dalla predisposizione alla corruzione delle autorità cambogiane e le risse tra locali e nuovi arrivati non sono un fenomeno raro, così come la comparsa della criminalità cinese attratta dal denaro circolante. Inoltre L’afflusso di liquidità ha fatto lievitare i prezzi, il che permette ai possessori di terreni ed immobili di fare grandi guadagni tramite gli affitti ad imprese e privati cinesi, con la conseguente possibile nascita di una sorta di lotta di classe in versione khmer.

Per qualcuno la Cina porta soldi e progresso, per altri miseria e sfruttamento, voi correte a visitare Sihanoukville e le sue isole, prima che sia troppo tardi!

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