Scoprire la Route 60 di Siem Reap, rischiando di rimanerci!

Scoprire la Route 60 di Siem Reap, rischiando di rimanerci!

Ogni volta mi trovo a Siem Reap, per insondabili motivi uno spirito sportivo mi assale nemmeno fossi posseduto dallo spirito della buonanima di Gino Bartali. Essendo io metodico, anche quella volta mi trovai a scegliere una mountain bike presso uno degli shop nella zona dell’Old Market, trovandomi anche a riflettere sul fatto che a distanza di davvero poco tempo numerosi esercizi commerciali hanno aperto ed altri si sono trasformati, una sorta di mini centro commerciale ha preso il posto della fila di ristoranti in Steung Thmei. Ma bando ai sentimentalismi, anche i cambogiani avranno diritto al progresso, o no?

Resta di fatto che la bicicletta è un ottimo mezzo per spostarsi a Siem Reap e visitare i templi. Chiunque sia stato ad Angkor avrà notato come le porte che conducono ad Angkor Thom, il cuore di Angkor, sembrino delle tangenziali nelle ore di punta, con la coda di auto, pulmini e tuk tuk che deturpa il paesaggio. In bici potete andare alla scoperta dei luoghi più nascosti di Angkor e, come successo a me per puro caso, scoprire che non tutti gli accessi al sito sono presidiati dal controllo biglietti. Se vi si è accesa una lampadina ricordate che senza biglietto non si accede ai templi, li si vede solo da fuori!

ruote 60 siem reap 1 tuttocambogiaIl giorno che ho scoperto la Route 60 era il giorno del solito tappone dolomitico: la visita in bici al bellissimo tempio di Bantey Srei, distante circa 25km da Angkor ossia quasi 40km da Siem Reap. Per arrivare al “tempio delle donne” si pedala tra villaggi e foreste, ci si può fermare a piccolissimi ristorantini, talmente piccoli che io all’inizio mi sono letteralmente autoinvitato al tavolo di una famiglia a pranzo, che gentilmente mi ha sorriso e indicato la casupola di fianco. Se poi bucate conoscerete anche il meccanico del villaggio che per 1$ vi cambierà il copertone, per 2€ farà dei gran salti di gioia.

Tornando da Bantey Srey decido di fare una strada alternativa appena passato il bacino di Srah Srang, un’ottima tappa per riposarvi prima della Cima Coppi che porta ad Angkor Wat. Fletto i muscoli e sono in Apsara Road, direzione Siem Reap ma dopo non so quale rotonda finisco in una via trafficatissima, dove motorini sfrecciano, macchine si fanno largo e le bancarelle sono ovunque. Mi sono perso, chiaro, ma in un posto incredibile, sembra di essere in una festa paesano uscita da un film di Fellini: bancarelle, luci, gente che ovunque e tutto lo spazio disponibile occupato da persone e mezzi di trasporto. La Route 60!

ruote 60 siem reap 4 tuttocambogiaChi crede che il centro della “movida” di Siem Reap sia Pun Street si sbaglia, e di grosso, il centro del divertimento di Siem Reap è la Route 60! Qui non troverete occidentali in cerca di avventura tra locali gestiti da bianchi per bianchi con prezzi da bianchi, qui sarete probabilmente gli unici non khmer della serata. Questa lunga via è infatti tradizionalmente il luogo dove i cambogiani si danno appuntamento per passare una serata insieme tra riso, birra e quattro chiacchere. Probabilmente non troverete nemmeno attraente questo luogo, ai più sembrerà un caotico groviglio di persone, auto e motorini.

In breve tempo il rischio di un infarto per la fatica della mia avventura in bici si allontana, metto a fuoco la situazione e riesco zigzagare nel traffico, occidentali non se ne vedono proprio e l’atmosfera è davvero tranquilla. Purtroppo più che il buio della sera mi preoccupa l’incombere dell’orario di chiusura del negozio dove ho affittato la mountain bike, lasciando come cauzione il mio passaporto. Un luogo davvero da esplorare meglio questa Route 60, se lo volete fare anche voi cercate di farlo nel modo meno turistico possibile, qui c’è la vita vera dei ragazzi khmer di Siem Reap, non un’attrazione da fotografare!

Share